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GENNARO REGINA (ARTISTA – NAPOLI, 27 APRILE 1965)

Gennaro Regina, classe 65, è un figlio d’arte nel senso più puro e genealogico. La sua storia recente di artista e gallerista appartiene al suo DNA ancora prima di nascere.
Discendente di una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1865, Regina accosta all’eredità familiare le sue due grandi passioni, la pittura e la fotografia, dando vita a creazioni che oggi trovano casa nella galleria Voyage Pittoresque Factory e girano negli spazi di collezionisti italiani e esteri, conquistando e facendo innamorare soprattutto l’America.
Nella costruzione della sua storia artistica esiste un anno simbolo di una svolta importante e preludio di una straordinaria exploit., il 2007, quando Gennaro Regina arreda lo studio di un amico riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. È in quel momento che stabilisce un contatto concreto con il mondo fuori dagli spazi custodi della sua creatività, portando i suoi stati d’animo, le sue emozioni su tela, tra dipinti e collage, al PAN, il prestigioso Palazzo delle Arti di Napoli, in via dei Mille. E questa è solo la prima esposizione di un calendario che si spingerà fino a Milano, Musei Vaticani, Ginevra, Lussemburgo, Stati Uniti.

Al PAN, Regina allestisce la mostra “L’urlo del Vesuvio” che poi diventa catalogo d’arte edito da Giorgio Mondadori. Una mostra straordinaria che è un grido di denuncia di una Napoli stanca di subire e di stare a guardare. Un grido lanciato attraverso tele in cui si ritrovano, senza stridere ma creando un unicum affascinante, tracce di Munch nella mescolanza di colori su cui si adagia il Vesuvio che compare nell’opera “Dissolvenza” molto vicina a quella che fa da sfondo al celebre “Urlo”; e Andy Warhol, di cui viene ripreso il piglio fortemente comunicativo e pubblicitario con un BASTA che diventa acronimo di “Buche Abissali Sconquassano Tante Attese”.

Warhol in particolare, con la sua pop art, influenza il modo di fare e interpretare l’arte di Gennaro Regina che lo considera un connubio perfetto tra grafica, pubblicità e arte. E di Warhol Regina recupera soprattutto il linguaggio adv in opere dalla forte entità non solo visiva ma anche comunicativa, mentre gioca e combina tra loro simboli di Napoli e della tradizione napoletana, un po’ sacra con San Gennaro che guarda il Vesuvio, un po’ profana con i cornetti a formare enormi e scaramantici corni che escono dalla bocca del Vesuvio.

È con il catalogo “Homo Ludens” (aprile 2016) che si apre, in compagnia di Vittorio Sgarbi che firma la prefazione, una completa esplorazione delle anime di Regina che non si confondono ma, lucide, rispettano una linea ideale di demarcazione sentimentale dentro spazi che, ora coloratissimi, ora crepuscolari con la romantica, silenziosa e severa luna che dà luce a paesaggi grigi, lasciano parlare lo stato d’animo del momento.
Nelle opere raccolte in questo catalogo si legge chiaramente Warhol, in un intreccio ben riuscito di giochi di parole e creatività tipici del pubblicitario, attraverso l’arte fatta di tele, pennelli e colori di un “Vesuvio Di-Vino” o di un “Pino Napoletano” con Pino Daniele, sagoma nera, che stringe la sua chitarra, di profilo a un Vesuvio avvolto in “mille culure” sullo sfondo.
Insieme a Warhol interviene un altro personaggio grandioso a influenzare la genialità di Gennaro Regina che nei suoi collage riporta una sexy, affascinante e spregiudicata modella anonima di Manara.

Oltre ad esporre in tutto il mondo e a essere ormai una grande passione dei collezionisti, Gennaro Regina è patron della galleria Voyage Pittoresque Factory, l’impero della creatività e dell’artisticità, dove tra quadri, oggetti e sculture, compaiono anche opere di altri artisti che Regina ospita nei suoi spazi, presentandoli alla città con eventi ad hoc.

Gennaro Regina

 

 

Gennaro Regina Works 2009-2021
Gennaro Regina HicEtNunc
Gennaro Regina Vesuvio In The Box
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